GAIA LIBERATORE, studentessa al terzo anno della Scuola da Pittura dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, ha vinto il Premio Michetti Giovani 2023 con l’opera “Micros” (2023), che si compone di 120 dipinti ad acquarello su vetrini da microscopio, che trasformano uno strumento nato per l’analisi scientifica di laboratorio in mondi immaginifici tanto intimi quanto sorprendenti o, come qualcuno ha scritto, in “paesaggi dell’anima”. L’opera è visibile presso il Museo Michetti di Francavilla al Mare fino al 1° settembre 2023.

Al di là delle grandi vetrate istoriate delle cattedrali del Gotico europeo (XIII-XIV) che il Movimento Neogotico dell’Ottocento rispolvera a suo modo, l’uso della pittura su vetro è nota come tecnica decorativa sin dalla tardo-antichità, per poi conoscere una particolare fortuna e diffusione a Murano e nell’area germanica e boema tra il XV e il XVIII secolo, finché all’inizio del Settecento, nei Balcani, diventa una tradizione popolare legata al culto delle icone. Durante le Avanguardie storiche del primo Novecento la pittura su vetro sarà poi riscoperta in modo sperimentale da artisti come Wassilij Kandinskij nella seconda metà degli anni dieci; Marcel Duchamp con il Grande Vetro (1915-1923) e Josef Albers sin dai tempi della Bauhaus di Dessau (1925-1932).

Riattualizzando in modo originale la pratica della pittura, Gaia Liberatore ha retroilluminato ed esposto le sue pitture su vetrini organizzandole in griglie regolari al di sopra di tre grandi parallelepipedi, che ha dislocato “come arcipelaghi” all’interno della sala espositiva. Una scelta che rovescia le tradizionali modalità di osservazione della pittura, per invitare il pubblico a una visione ravvicinata, meditativa, confidenziale. Una visione guidata, attraverso traiettorie sempre mutevoli, dalla brillantezza cromatica dei dipinti e dalle loro cangianti trasparenze e stratificazioni. D’altra parte, non disse Joseph Beuys a Bochum nel 1979 che “le grandi idee in arte si manifestano spesso in forma modestissima, ad esempio, attraverso una piccola chiazza di colore” (in Cos’è l’arte?, a cura di V. Harlam, Castelvecchi, Roma, 2015)?

Gaia, qual è stata l’idea ispiratrice da cui sei partita per realizzare quest’opera?

L’opera è nata due anni fa in relazione a un progetto per il corso di Anatomia artistica. Ho pensato di utilizzare il pennello come un microscopio, realizzando con la pittura una serie di “ingrandimenti cellulari”. Il mio campo di interesse è in questo momento il rapporto tra dimensioni minime e massime, l’ambivalenza tra il micro e il macro. Tanto che un possibile ulteriore sviluppo di questa ricerca è l’idea di ingrandire al microscopio questi vetrini e vedere quello che succede.

Cosa cerchi nella micro dimensione?

Mi interessa riflettere su come percepiamo ciò che ci circonda. Le cose piccole non sono meno importanti di quelle grandi o spettacolari.

C’è un artista che hai particolarmente amato e che, in qualche modo, ha stimolato con la sua opera la tua ricerca?

Non posso dimenticare l’effetto prodotto in me dall’opera monumentale di Anselm Kiefer vista a Palazzo Ducale a Venezia l’anno scorso. Mi ha sconvolto la matericità della sua pittura. Ero frustrata dal fatto di non poter osservare da vicino ogni centimetro di quelle superfici piene di infiniti micro-mondi dipinti dall’artista con il piombo, la terra, gli acidi, gli agenti atmosferici.

Che ruolo ha la luce nella tua opera?

La luce è il mezzo per la fruizione del lavoro. La luce è rivelatrice, apre una diversa dimensione del colore, perché permette ai dettagli di emergere. Poi mi piace l’idea della trasparenza.

Cosa ha rappresentato per te partecipare al Premio Michetti Giovani sotto la curatela di Costantino D’Orazio?

Sicuramente è stata un’opportunità preziosa e non scontata. È stata un’esperienza che mi ha permesso di crescere più velocemente. Ci hanno preso e buttato in mare aperto, ossia in una realtà che sembrava assai lontana da quella dei banchi dell’Accademia. Lavorare con Costantino D’Orazio è stato un banco di prova in cui il tempo si è improvvisamente accelerato e si è aperta la strada verso un impegno professionale.

Francesca Franco 10 luglio 2023